Cooperate sede di Tolfa
Cenni Storici

Sede Operativa “Giancarlo Brasca” Santa Severa Nord (Tolfa)

Per istituire il nuovo centro di formazione – preannunciato dal Presidente della Cooperate all’inaugurazione del 4 ottobre 1984 – erano necessari finanziamenti che giunsero puntualmente, grazie soprattutto al prof. Adriano Bompiani ed all’attiva collaborazione del dott. Vincenzo De Filippis e di mons. Enzo Leuzzi. Furono essi a permettere la realizzazione della sede operativa “Giancarlo Brasca”, inaugurata il 31 ottobre del 1996. La sede è ubicata nella via, alla quale il Comune di Tolfa, su proposta della Cooperate, ha dato il nome di “Giancarlo Brasca”. La cerimonia ebbe inizio con la lettura del telegramma, inviato dal card. Angelo Sodano, Segretario di Stato del Vaticano, a mons. Antonio Buoncristiani, Vescovo di Porto-Santa Rufina, che qui si riporta testualmente:

Mons. Antonio Buoncristiani accolto dal sen. Adriano Bompiani e dal presidente della Cooperate dott. Francesco Angelini
“INFORMATO INAUGURAZIONE SEDE OPERATIVA COMUNITÀ TERAPEUTICA FRATELLO SOLE IN TOLFA INTITOLATA DOTTOR GIANCARLO BRASCA SANTO PADRE RIVOLGE VOSTRA ECCELLENZA ET PRESENTI SIGNIFICATIVA MANIFESTAZIONE SUO BENEAUGURANTE SALUTO ET MENTRE FORMULA CORDIALI AUSPICI DI GENEROSA ET PROFICUA ATTIVITÀ NELLA LOTTA CONTRO LA TOSSICODIPENDENZA ET EMARGINAZIONE SOCIALE VOLENTIERI IMPARTE AT LEI RESPONSABILI OPERATORI SOSTENITORI ET OSPITI NUOVA ISTITUZIONE IMPLORATA BENEDIZIONE APOSTOLICA”.

All’inaugurazione hanno partecipato:

Dott. V. De Filippis
oltre al vescovo diocesano, mons. Antonio Buoncristiani, che ha benedetto la struttura residenziale, la professoressa Giuseppina Brasca, sorella del dott. Giancarlo; il dott. Giuseppino Molinari, direttore amministrativo dell’Università Cattolica; il dott. Antonio Cicchetti, direttore di sede della Facoltà di medicina; il sig. Lino Pasi, vicedirettore di sede della Facoltà di Medicina; il dott. Ennio Di Francesco, già coordinatore del settore prevenzione e recupero tossicodipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed esperto internazionale di droga; i funzionari della Regione Lazio e della Cattolica, che hanno conosciuto il dott. Brasca come un nobile e caro esempio di solidarietà e fraternità cristiana. In quell’occasione, il presidente, dott. Francesco Angelini, ringraziò in particolare: l’Istituto San Paolo di Torino per l’elargizioni liberali, erogate ogni anno, che permisero di proseguire le attività nel recupero dei giovani; il prof. Adriano Bompiani (allora Presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e già Ministro per la Famiglia e la Solidarietà Sociale) che aveva sostenuto le richieste che permisero di realizzare le Comunità; mons. Enzo Leuzzi (incaricato per la Pastorale Universitaria) per il prezioso aiuto fornito, senza il quale difficilmente
Mons. E. Leuzzi
si sarebbe realizzata l’iniziativa; la baronessa Ebba Tamm Dalla Chiesa che ha costantemente procurato le risorse economiche necessarie per superare momenti gestionali difficili; la dott.ssa Silvana Magnani, coordinatrice delle attività terapeutiche ed Angela Coletta, direttrice della comunità di Gioia del Colle e fondatrice, insieme al dott. Vaccaro e padre Ludovico Pesola, della prima comunità terapeutica “Fratello Sole”.

Centro di formazione professionale di arti grafiche “Giancarlo Brasca”

Targa alla Sig.ra G. Brasca
L’esigenza del Centro di formazione è nata dal fatto che, al termine di un programma terapeutico, il reinserimento nel mondo del lavoro è spesso ostacolato da diversi fattori tra cui:

• scarse abilità professionali;
• impedimenti legali ad accedere a particolari campi di lavoro;
• condizioni fisiche compromesse che rendono proibitive una vasta gamma di attività;
• precoce interruzione degli studi durante o al termine della scuola dell’obbligo;
• difficoltà ad accedere a percorsi formativi tradizionali.

Targa al Dott. G. Molinari Direttore Amministrativo dell’Università Cattolica
Da queste osservazioni ne derivava che il problema “lavoro” non poteva essere affrontato solo al termine di un percorso terapeutico, ma doveva affiancarlo, perché parte integrante nei suoi molteplici aspetti di riabilitazione, riadattamento e formazione. In questa ottica, la Cooperate doveva creare un centro di formazione professionale con annesso un laboratorio tipografico. Il primo, con funzioni prettamente formative, nel campo dell’uso del computer, della grafica e dell’editoria. Il secondo, come tipografia con operatori specializzati, privilegia “la formazione in situazione attiva”, sperimentando tempi, ritmi e necessità del lavoro reale in ambiente protetto. La tipografia doveva essere in grado di fornire i seguenti servizi: consulenza tecnica, progettazione grafica, fotocomposizione, montaggio e fotoincisione, stampa offset e allestimento. Il centro di formazione provvede dal 1991 alla stampa della rivista “Dipendenze”*, organo ufficiale di Cooperate.
Senatore A. Bompiani
È uno strumento di informazione a supporto di chi, direttamente o indirettamente, è interessato alle problematiche delle farmacodipendenze . Distribuita su tutto il territorio nazionale, “Dipendenze” intende affiancarsi alle fonti istituzionali di informazione, fornendo studi e ricerche nel settore delle farmacodipendenze e si propone come occasione di dibattito, di elaborazione di modelli di riflessione e di raccolta di documenti, nati dall’esperienza di chi vive direttamente, da oltre un ventennio, le problematiche dei giovani caduti nel tunnel della droga. Gli operatori del settore tipografico hanno raggiunto un elevato grado di professionalità che permette loro di stampare testi universitari, riviste specializzate in bianco e nero e in quadricromia. Anche in queste attività è doveroso ricordare il sostegno ricevuto da diverse personalità, tra le quali citiamo, come esempio, il vescovo mons. Elio Sgreccia, vicepresidente della Pontificia Accademia della Vita, direttore del centro di Bioetica
Graphic design
della Cattolica, che, sin dall’inizio della sua docenza universitaria nell’Ateneo del Sacro Cuore, volle affidare la stampa della prestigiosa rivista Medicina e Morale al Centro di Formazione “Giancarlo Brasca”. Testata che i medici cattolici di Torino donarono nel 1955 a padre Gemelli e che proprio Brasca e il vescovo teologo mons. Carlo Colombo affidarono alla Facoltà di medicina “Agostino Gemelli”.

Centro di Accoglienza Diurna a Bassa Soglia “Il Picchio” - Santa Severa Nord (Tolfa)

Stampa offset
Questo servizio semiresidenziale, ubicato nella sede “Giancarlo Brasca”, nasce nel 1998 su richiesta della ASL RM/F con lo scopo di aumentare le potenzialità di intervento dei servizi per le tossicodipendenze del territorio, in particolare quello litoraneo della stessa ASL, offrendo percorsi differenziati, accessibili al massimo grado. Si è strutturato un centro a bassa soglia in grado di accogliere e sostenere persone tossicodipendenti attive non coinvolte (per motivazioni diverse: di salute, sociali o psicologiche) in altre forme di trattamento, affiancando così altri interventi attivi nella zona e mirati alla riduzione del danno. Nasce dalla creazione di un parternariato con la ASL, rappresentata dal responsabile dei Sert, dott. Giuseppe Barletta, che ci ha visto come capofila del progetto approvato all’interno dei fondi della Legge 309/90. Il servizio è attivo ormai da quattro anni e si andato sempre più trasformando da centro a bassa soglia a vero e proprio centro semiresidenziale di attività rivolte anche ad alcoolisti e a situazioni di emarginazione sociale.

Struttura ed organizzazione del Centro diurno "Il Picchio"

Tipologia del servizio.
Il centro di accoglienza diurno è un servizio a bassa soglia, finanziato dal Fondo Nazionale di Lotta alla Droga (Legge 309/90) nell’ambito dei progetti mirati alla “riduzione del danno” negli stati di tossicodipendenza. È un luogo dove i consumatori possono trascorrere del tempo in alternativa ai ritmi ed ai rischi sanitari e sociali della vita di strada. Le modalità di accesso prevedono un contatto informale con gli operatori, prevalentemente finalizzato a facilitare l’utilizzo delle diverse risorse che offre la struttura. Ha compiti di accoglienza, orientamento e sostegno agli utenti in stretta collaborazione con i Ser.T. del territorio. Destinatari dell’intervento.Tossicodipendenti attivi non in trattamento o inseriti dai Ser.T. in altri progetti di riduzione del danno (trattamenti metadonici o con farmaci antagonisti) che frequentemente hanno interrotto le relazioni con le reti di socializzazione primaria o secondaria (famiglia, lavoro, amici, gruppi di pari). Obiettivi. Accogliere tossicodipendenti in trattamento e non, offrendo mensa e servizi igienici. Ridurre il rischio di mortalità per overdose ed eventuali comportamenti a rischio mediante la distribuzione di materiale informativo sanitario e di primo soccorso. Ridurre il rischio di insorgenza e trasmissione di patologie correlate alla tossicodipendenza mediante counseling medico e sanitario. Aumentare la capacità di prendersi cura del proprio corpo. Ridurre gradualmente l’uso di stupefacenti da strada e la partecipazione adattività delinquenziali. Migliorare la qualità della vita, incrementando le competenze sociali e professionali, stimolando l’interesse per attività ricreative e culturali. Sviluppare la possibilità di ricostruire una rete di rapporti sociali e di ristabilire, ove possibile, relazioni significative con l’ambiente di provenienza mediante interventi di counseling sociopsicologico.
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